Roberta
Sab 10 Dicembre 2016
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In questi giorni mi sto prendendo cura di quattro gatti meravigliosi, mentre i loro umani si godono qualche giorno di meritato riposo in vacanza, e così ogni giorno vado a condividere un po’ di vita con Chanty, cieco e geniale, Morgana, che ha gli occhi più profondi ed espressivi che abbia mai visto, Nanaki, un ciclone di vitalità, e Isy… la gatta invisibile!
Ero stata avvertita: “Isy non si fa mai vedere da nessuno, neppure dalle persone di famiglia, figuriamoci con gli estranei. A volte viene pure il dubbio se sia ancora dentro casa oppure sia svanita nel nulla! Adora essere spazzolata ed è dolcissima, ma si fida solo di noi”, e in effetti nei primi due giorni non ho avvistato neanche le tracce di questa gatta maestra del nascondino, non c’è stato verso di capire dove si fosse infilata, io ho pazientato, ho aperto tutta me stessa per aiutarla a fare il primo passo, e ho atteso che lei scegliesse se farsi vedere oppure no.
E al terzo giorno… puf! Compare Isy sul ripiano più alto del tiragraffi più nascosto della casa: immobile, bellissima, attenta ad ogni mio movimento, con i muscoli in tensione pronta a fuggire alla prima avvisaglia di contatto da parte mia. Dirò la verità, mi sono emozionata, in quel momento lei aveva scelto di dare un po’ di fiducia proprio a me, tra tutti proprio io avevo la fortuna di poterla vedere e di poterci condividere un po’ del mio tempo! Nei giorni successivi, ho continuato a trovarla sempre lì al solito posto, abbiamo cominciato a comunicare (con lo sguardo, con la voce, con le emozioni), ci siamo un po’ imparate a conoscere quel minimo indispensabile per creare un contatto piacevole per entrambe, e alla fine, oggi pomeriggio, ho deciso di proporle qualcosa, un qualcosa che fosse per lei veramente bello, un qualcosa che le facesse vivere un momento felice: la spazzolina che ama tanto. Risultato? Una dolcissima, tenera, spontanea spazzolata condivisa!
Non si può spiegare a parole tutto quello che accade quando si entra veramente in contatto con un altro essere vivente, così come non si può spiegare tutto il lavoro che c’è dietro per poter trovare il modo giusto di avvicinarsi ad ogni individuo, ma posso spiegare quello che ho provato oggi: felicità e gratitudine per aver potuto condividere un momento importante con una nuova amica e per avere la possibilità di fare il lavoro che faccio.
La gatta invisibile esiste, ed io l’ho conosciuta!
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