Roberta
Sab 10 Dicembre 2016
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Esiste anche nel mondo felino, così come in quello umano, una serie di regole di comportamento sociale che permettono di mantenere buoni rapporti tra “vicini” o “conviventi”, regole che purtroppo sono spesso sconosciute alla maggior parte degli umani che convivono con gatti, di conseguenza si creano frequentemente degli errori per lo più involontari di comunicazione che possono, a lungo andare, portare alla nascita di problemi di convivenza anche gravi.
Vediamo, dunque, di fare luce su alcuni punti fondamentali del rapporto uomo gatto:
- Prima di tutto, dobbiamo sempre ricordarci che le nostre dimensioni, rispetto a quelle di un comune felino domestico, sono enormi, quindi ogni nostro gesto e movimento non dovrebbe mai essere troppo accentuato, repentino o rumoroso in presenza di un gatto, perché potremmo spaventarlo molto nonostante sia il nostro amato Micio e viva con noi da tempo.
- Cerchiamo, poi, di essere consapevoli della nostra voce: l’udito del gatto è estremamente sensibile, potrebbe quindi soffrire molto in un ambiente pieno di rumori o in presenza di persone che urlano e parlano forte. La classica vecchia zia da film che si avvicina al gatto strillando “vieni qui amore bello!!!” di solito non è una gran bella esperienza per il gatto… e nemmeno per la zia, che spesso finisce con un graffio sul naso! IMPORTANTE: incidenti di questo genere capitano spesso anche con i bambini che, si sa, sono vivaci e rumorosi, caratteristiche che non sono affatto apprezzate dalla maggior parte dei gatti, quindi i genitori devono prestare molta attenzione quando i loro figli interagiscono con il gatto di casa, e devono insegnare subito ai bambini come avvicinarsi nel modo giusto.
- Un altro tasto dolente sono le carezze: quando l’uomo si trova di fronte un gatto morbido e paffuto non può resistere e deve lanciarsi in una profusione di coccole! Per noi umani questo è un gesto di affetto e amore, non ci pensiamo neanche che potrebbe non essere cosa gradita al gatto, e rimaniamo molto offesi e perplessi se Micio, anziché restituirci fusa e intimità, ci regala un bel graffio o se ne scappa via di corsa. Un motivo c’è, ed è importantissimo: lungo tutto il corpo del gatto sono presenti le vibrisse ( come quelle che si trovano ai lati della bocca sul muso, ma più sottili e corte ) che sono dei veri e propri organi di senso tattili, sono estremamente sensibili al contatto, percepiscono anche gli spostamenti d’aria, quindi una sessione di carezze e coccole prolungata diventa una sovrastimolazione che può essere molto fastidiosa per molti gatti, con la conseguente reazione negativa di Micio e delusione dell’umano! Inoltre, noi umani abbiamo la tendenza a non tenere conto degli spazi e dei momenti di privacy dei nostri animali, ma anche loro hanno bisogno di essere lasciati in pace quando decidono di riposarsi o di starsene in disparte, quindi è buona educazione non andare a coccolare Micio mentre sta dormendo o si sta godendo un momento di relax solitario: dobbiamo farci forza e trattenere quell’istinto irrefrenabile di coccole per un po’, così che più tardi avremo un bel momento di condivisione sia noi che il nostro gatto!
Quali sono, allora, le regole di buona educazione per interagire con Micio nel modo giusto?
Prima di toccarlo, guardiamolo e socchiudiamo lentamente gli occhi, più volte, con calma, mettendo in questo gesto l’intenzione di comunicargli “ti voglio bene, vengo in pace”, finché Micio a sua volta socchiuderà gli occhi e allora avremo stabilito un primo contatto amorevole e rispettoso. Pensate a questo piccolo gesto iniziale come alla classica stretta di mano cordiale tra umani, un modo educato per stabilire un primo contatto senza essere troppo invadenti, un saluto cortese e rispettoso a cui poi, se entrambi gli individui vogliono, può seguire un abbraccio o un bacio ( una carezza o un naso-naso, nel caso del gatto! ).
Quando avviciniamo la nostra mano, facciamolo tenendo il palmo verso l’alto e dando la possibilità a Micio di annusarci le dita: se non si ritrae, possiamo procedere con una carezza delicata lungo il mento o sotto; è meglio evitare di accarezzare subito il gatto sopra la testa, è un gesto un po’ invadente se fatto come primo approccio.
Le coccole, poi, possono andare avanti secondo i gusti di Micio, ogni gatto ha le sue preferenze su dove farsi accarezzare e per quanto tempo, ed ogni umano di solito impara velocemente i tempi e le modalità di interazione del proprio gatto. In generale, la pancia è una zona molto personale e delicata, non tutti i gatti amano farsela toccare, quindi se il vostro gatto non vuole dovrete serenamente rassegnarvi, quella pancina morbida sarà off-limits!
Non portiamo il nostro gatto al limite di sopportazione, è meglio smettere di accarezzarlo quando lui ancora chiede di essere accarezzato piuttosto che andare troppo oltre ed arrivare al punto in cui le carezze si trasformano in un’esperienza fastidiosa. Brevi sessioni, quindi, che possono andare avanti finché Micio si avvicina per chiderne di più, ma che si devono interrompere subito quando Micio si allontana o si gira dall’altra parte: in questo modo eviteremo spiacevoli incidenti di graffi o morsi dovuti alla sovrastimolazione tattile.
Aspettiamo il momento giusto per farci le coccole! Noi non saremmo affatto felici di essere disturbati mentre dormiamo, mangiamo, lavoriamo o stiamo in bagno, e lo stesso vale per il gatto, quindi è importantissimo rispettare i suoi spazi e i suoi momenti di privacy, aspettando pazientemente quel momento perfetto in cui tutti e due, umano e gatto, avranno il desiderio di condividere un po’ di smancerie affettuose: sarà, così, un’esperienza molto più piacevole per tutti!
Ricordiamoci queste semplici regole sempre, anche con gatti che vivono con noi da tanti anni, non è mai troppo tardi per seguire le regole della buona educazione, e soprattutto non sentiamoci infastiditi da queste accortezze vivendole come limitazioni: noi e il nostro gatto apparteniamo a specie diverse, non bisogna mai dimenticarselo, è quindi del tutto normale avere esigenze differenti e modi di comunicazione differenti; noi umani abbiamo questa meravigliosa risorsa che è il nostro super sviluppato cervello, che ci permette di comprendere le esigenze e le caratteristiche di altri animali molto meglio di quanto possano fare loro con noi, quindi non aspettiamoci che sia il nostro gatto ad abituarsi alla vita umana, ma facciamo noi uno sforzo di ingegno per imparare la sua comunicazione ed allargare le nostre capacità mentali ed emotive!
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